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Vita da single.

Ogni tanto, non spesso, mi capita di pensare alla mia condizione di single, mi capita quasi sempre alla sera, dopo cena, mentre mi preparo una tazza di caffè d'orzo solubile e vedo che siamo solo io e il gatto. Non mi vengono botte di nostalgia o crisi melanconiche, no, semplicemente ragiono razionalmente della mia condizione e se sia ancora capace di immaginarmi una vita di coppia. E qui si che vado un po in crisi, perché in realtà non so rispondermi. Non saprei dire se riuscirei a vivere una relazione di coppia, del resto non saprei nemmeno dire come ci si innamora o quali sono i sintomi. Mi pare che si sia sempre detto che una coppia non deve essere troppo simile, che le differenze, nei pregi e anche nei difetti la rafforzano; che dove non arriva uno arriva l'altra e viceversa, che le mancanze o i vuoti di uno sono colmati dall'altra e viceversa. Questo assioma credo vada benissimo per quando si è giovani e immaturi, ma dopo no. Quando hai raggiunto la cosiddetta "m

Il velocipede.

Popolo di facciadalibro! Siate lieti che oggi sono in vena di distribuire consigli! Un po di tempo fa un'anima pia e misericordiosa volle donarmi il suo rampichino o mountanbike che non usava più vedendomi interessato ad esso. Il velocipede ovviamente aveva e ha bisogno di una rimessa in ordine e mi ero ripromesso di portarlo dal biciclettaio (i meccanico delle biciclette) quanto prima, poi però si era messo a fare un caldo infernale che proprio non favoriva le uscite diurne, e si sa, i biciclettai la sera mica lavorano. Ma oggi pomeriggio si è presentata l'occasione, giornata meravigliosa, sole caldo ma non troppo e una leggera brezza che scende dalle montagne. Quindi decido di portarla a riparare. Mi vesto più o meno adeguatamente, così pensavo io, preparo una borraccia d'acqua e metto i bastoncini da nordik walking nello zaino dato che lasciando il mezzo dal famoso biciclettaio avrei dovuto, anche volentieri, tornare a casa a piedi. Tenete presente che non abito in pianu

Cavernicoli moderni.

Negli anni '70 attraverso le prime radio libere sentivi soprattutto canzoni di lotta e di protesta, anche l'amore era subordinato al contesto di lotte sociali del momento. E infatti nelle vie e nelle piazze delle grandi città masse colorate di giovani lottavano per un mondo migliore e protestavano contro tutte le ipocrisie clerico-borghesi e per l'amore libero. Ma libero da pregiudizi, libero da dogmi e doveri, amore allo stato puro. Oggi invece non senti più canzoni di lotta ma tante canzoni d'amore nella migliore tradizione neo-melodica melensa e priva di senso. Eppure nelle vie e nelle piazze delle grandi città e anche nelle province di amore ve ne è ben poco per non dire nulla. Amore non è più coniugato con parole quali : rispetto, sentimento, dolcezza; oggi "amore" e coniugato con parole volgari quali : proprietà, possesso, esibizione. Pasolini condannava le lotte sessantottine liquidandole come l'avanguardia che avrebbe alienato e distrutto per sem

Paura d'amare.

Il sole come sempre calava lento la in fondo all'orizzonte sprofondando nel mare, di se lasciava una via di fuoco che arrivava fino alla scogliera dove i due sedevano in silenzio, ognuno a spasso tra i suoi pensieri. Le strida di qualche gabbiano spezzavano ogni tanto il ritmo un po noioso delle onde che si infrangevano sugli scogli e un vento tiepido portava profumo di salsedine. Il ragazzo voltò la testa verso l'uomo seduto al suo fianco e chiese "come si fa a capire quando si è innamorati?". Poi continuò a guardare il mare davanti a se come se il suo fosse stato solo un pensiero uscito per sbaglio dalla bocca. L'uomo non si scompose quasi non avesse sentito la domanda. Il suo sguardo si era fatto stretto mentre osservava morire il sole, e le rughe agli angoli degli occhi parevano raggi di una bicicletta ferma da troppo tempo. Già, come si fa a capire quando si ama, pensò. Bella domanda ragazzo! Disse. Però forse era meglio se me la facevi un po di anni fa. Allo

Itaglia : ufficio complicazioni cose semplici.

Mediamente ricevo dalle due alle tre chiamate giornaliere dai call-center, ormai sono un esperto e quando vedo un numero apparire sul display del mio cellulare capisco subito con chi ho a che fare e rifiuto la chiamata. Ma questo non basta a scoraggiare i nostri intrepidi. Ovviamente loro "devono" insistere, in fin dei conti il loro, misero, salario dipende proprio dal "dover" rompere le palle agli umani ignari, quindi va da se che non ho nulla contro questi moderni schiavi, ciò non toglie che queste continue chiamate sono una seccatura immensa. Che fare allora? Esiste un modo in effetti, solo che come tutte le cose italiche è ambiguo e paradossale. Esiste un registro (Registro pubblico delle opposizioni) presso cui iscrivere il proprio numero di cellulare o di telefonia fissa in modo che le telefonate commerciali vengano bloccate sul nascere. Al di là del fatto che comunque anche così non si riesce mai del tutto a sfuggire ai cacciatori di teste dei call-center c&#

La memoria inesistente.

Alzheimer collettivo. Oggi è un sabato qualunque di un qualunque 28 gennaio e senza ombra di dubbio la stragrande maggioranza delle persone avrà già dimenticato, ammesso vi abbia mai pensato, l'olocausto degli ebrei e di tutte le vittime dei lager nazisti che si celebra ogni anno il 27 gennaio, giorno in cui, nel lontano 1945, le truppe vittoriose dell'armata rossa scoprirono con raccapriccio l'esistenza del campo di sterminio di Auschwitz liberando i pochi cadaverici superstiti. Non sono il primo a dirlo, ma trovo rivoltante che esista una giornata della “memoria”, così come trovo rivoltante l'esistenza di tutte le giornate della memoria riguardanti fatti di crudeltà, dalle stragi (di stato) impunite, agli assassinii quasi quotidiani di donne colpevoli solo di volere la libertà di rifiutare amori violenti o sbagliati, alle troppe tombe anonime di migranti affogati in mare, e di ogni nefandezza del genere umano. Trovo rivoltante tutto ciò non perché lo ritengo sbagliat

Non posso farci niente.

Potrei dire che non mi sono alzato perché...perché non ho sentito la sveglia. Ma si, ieri sera ho messo la sveglia sul telefonino...e dai mica sono scemo, so quello che faccio, ma si dai...alle otto ho messo la sveglia ma... Ma si sai com'è, ha suonato che poi ero già sveglio e... si e non mi sono alzato va bene? Sai no...suona, lasci suonare un po, stai li a sentire sta suoneria, mica capisci subito che cavolo è, pensi...boh sto sognando? Si lo so...ero già sveglio ho detto! Oddio...sveglio, tipo sveglio. Come tipo sveglio? Ma si, quando sei li sotto le coperte che ti scappa da pisciare ma stai tanto bene al caldo che sei in una specie di mondo di mezzo, sei sveglio ma anche no. Poi capisci che è il telefonino e ti domandi che cazzo di suoneria hai scelto e prima di prendere il coraggio di tirare fuori il braccio dalle coperte stai li a pensare che devi cambiarla, e poi lo spegni no? Si allora ero sveglio va bene ma sai no...ti dici be dai altri cinque minuti e ti giri dall'